Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Il modello proposto da SpartPass si propone in tutto il territorio autostradale nazionale come facilitatore ed innovatore della mobilità autostradale. Nello specifico caso cuneese siamo stati colpiti da due aspetti su tutti. Il primo caso è inerente l’aspetto economico della Granda; dal dossier socio economico 2020 realizzato dal Centro Studi e Innovazione della Fondazione CRC, risulta che Cuneo è, al netto del Torinese, la prima provincia esportatrice del Piemonte ed ha raggiunto il +4% (dati del 2019), mentre la media piemontese è in calo. Se il tessuto imprenditoriale diversificato e dinamico mantiene performance economiche positive, lo stesso non si può dire per la rete dei servizi autostradali, lenta e poco fornita. Una connessione migliore con la rete autostradale favorirebbe un maggior efficientamento a livello di trasporti sotto l’aspetto del turismo, mobilitazione di persone e naturalmente a livello di economia.
Il secondo aspetto riguarda il livello sociale dove l’utilizzo dell’autostrada è usata dai cuneesi per lo spostamento al di fuori della provincia: la Liguria in estate soprattutto ma anche la Provincia di Torino o la Lombardia per eventi e manifestazioni. L’app SmartPass favorisce e semplifica l’utilizzo del servizio autostradale, facilitandone usi e pagamenti ed avvicinandone l’utilizzo al pubblico della Generatione Z e Alfa, i prossimi Main User.
Chi cʼè dietro a SmartPass? Presentateci il vostro team!
Jacopo Incrisse è laureato in scienze della comunicazione, ricopre attualmente il ruolo Junior di Marketing & Communcation Specialist per aziende del ramo B2B e B2C.
Andrea Gozzo è laureato in Economia e Direzione delle Imprese, attualmente ricopre posizione di Project Manager in ambito ICT bancario con esperienza quinquennale nell’evoluzione di servizi/ strumenti nel ramo amministrativo contabile.
Come è nata la vostra idea?
L’idea imprenditoriale e manageriale di SmartPass è nata dal confronto di chi presenta questo progetto: due grandi amici nella vita di tutti i giorni nonché ex compagni di scuola, con interesse spiccato al digitale e all’ottimizzazione dei servizi. L’idea di SmartPass prende forma quasi casualmente in un weekend di inizio agosto al ritorno in autostrada quando, con lo “scatolotto” di pagamento di telepedaggio non funzionante, ci siamo trovati costretti ad una lunga coda per il pagamento. In attesa del casellante, abbiamo osservato come gli autisti in coda, nella corsia di pagamento tradizionale, utilizzassero il loro smartphone come svago per l’attesa. Da qui, l’idea di utilizzare il cellulare come soluzione al problema.
Dallʼidea al progetto, quali sono i passi che state affrontando per avviare la vostra attività?
Gli step affrontati hanno riguardato innanzitutto lo studio del contesto in cui il servizio SmartPass si inserisce. Dapprima l’analisi del regolamento della Direttiva del parlamento Europeo e del Consiglio (2004/52/CE del 29 aprile 2004) che determina regole e caratteristiche tecniche da seguire, nonché l’istituzione per ogni Stato membro di una Board nazionale che controlli e approvi i fornitori del servizio.
Abbiamo quindi cercato una verifica della presenza e proprietà delle oltre 2.000 telecamere recentemente installate in tutti i caselli d’ingresso e di uscita della rete abbinate all’innovativo sistema d’intelligenza.
Infine ci siamo applicati nella Stesura del Business Model Canvas e del Context Model Canvas per un’analisi del progetto in toto, affiancandola ad un primo ipotetico Business Plan triennale. La partecipazione a GrandUp! rappresenta per noi un’occasione per approfondire e sviluppare al meglio il progetto in tutti i suoi campi.
Una frase, un libro o una canzone che vi ha ispirato e che è rappresentativa dellʼidea di impresa che volete creare?
Durante la fase di studio di questa idea siamo stati ispirati da una frase di Tom Goodwin, giornalista di TechCrunch: ”Uber è la più grande compagnia di taxi ma non ha veicoli; Facebook è il proprietario di media più popolare al mondo ma non crea contenuti; Alibaba è il rivenditore più importante ma non ha un inventario; Airbnb è il più grande fornitore di alloggi ma non possiede immobili. Sta succedendo qualcosa di interessante”. “Nei prossimi trent’anni, la tendenza verso la smaterializzazione, la decentralizzazione, la simultaneità, l’abilitazione delle piattaforme e il cloud continuerà, indisturbata e inevitabile, finché i costi delle comunicazioni diminuiranno grazie agli avanzamenti tecnologici. É il risultato dell’espansione delle reti di comunicazione, che diventano globali e ubiquitarie”.