Impact | Imprese | Grandup Tech Academy 22/23

Connessioni domiciliari

Aree: Italia


Per rispondere alle criticità e alle vulnerabilità generate dall’avanzamento generazionale e dalla transizione ecologica digitale, il progetto Connessioni Domiciliari, vuole contribuire a sviluppare una nuova figura professionale in grado di supportare le persone anziane, le persone fragili ed i loro familiari, a cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie digitali assistenziali e più in generale dalla "società dell'informazione", in favore dei meccanismi di tele-medicina. Il progetto si basa sul nuovo ruolo lavorativo del Facilitatore Digitale Socio Assistenziale Sanitario che ha la funzione di sostenere e promuovere la domiciliarità attraverso un supporto agli anziani, alle persone fragili, ai loro familiari, ai caregivers e agli assistenti familiari nell'accesso ed uso di servizi e prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie erogate da Comuni, Consorzi Socio-Assistenziali, RSA, Farmacie, Sistema Sanitario ed Enti del Terzo Settore.  L'obiettivo che si vuole perseguire con la formazione dei Facilitatori Digitali è duplice:
  • Da un lato quello di accrescere le competenze digitali dei giovani NEET relativamente ai servizi e prestazioni domiciliari erogate dalle Pubbliche Amministrazioni, dai Consorzi Socio-Assistenziali, dalle RSA, dalle ASL, dalle farmacie del territorio e dagli Enti del Terzo Settore, finalizzata alla creazione di nuove opportunità di lavoro per i giovani. 
Dall'altro di supportare gli Assistenti Familiari ed i Caregivers nell'acquisizione di nuove conoscenze e competenze digitali fondamentali per l'accesso ai servizi attivi e disponibili in ciascun territorio di riferimento.

L'intervista:

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Il problema dell’analfabetismo digitale, nel nostro territorio nazione è molto accentuato, sebbene colpisca altresì la sfera dell’economia occupazionale preme maggiormente sulle problematiche umanitarie e le conseguenze sociali. Allontanando l’Italia gli obbiettivi sostenibili mondiali dell’Agenda 2030, aggravando l’isolamento dei soggetti vulnerabili e di chi se ne occupa. L’accentramento sempre più forte dei servizi medico assistenziali nei grandi nuclei demografici a discapito delle aeree più periferiche del territorio cuneese, fa nascere la necessità di saper ottimizzare gli strumenti, già esistenti, a favore dell’integrazione sociale e sanitaria.
Il progetto si basa sulla nuova figura professionale del Facilitatore Digitale Socio-Assistenziale-Sanitario che ha la funzione di sostenere e promuovere la domiciliarità tecnologica attraverso un supporto agli anziani, alle persone fragili, ai loro familiari, ai caregivers e agli assistenti familiari nell’accesso ed uso di servizi e prestazioni socioassistenziali e socio-sanitarie in ottica della tele -assistenza e tele-medicina, erogate da Comuni, Consorzi Socio-Assistenziali, RSA, Farmacie, Sistema Sanitario ed Enti del Terzo Settore.

 

Chi c’è dietro ad Connessioni domiciliari? Presentateci il vostro team!
Il team è stato composta grazie alla coesione poliedrica di figure manageriali e figure sanitarie a stretto contatto con l’area tematica di riferimento, in grado da apportare competenze e punti di vista arricchiti di esperienze personali, per il perseguimento degli obbiettivi di progetto. Ecco l’elenco e i rispettivi ruoli della squadra:
Elisabetta: Project Manager e volontaria Croce Rossa Italiana, Loris: Social Change Manager, Angela: Studentessa in Scienze infermieristiche e Facilitatrice Sociosanitaria Digitale, Rossella: Farmacista, Agnieszka: Pedagogista, Gabriele: Esperto di servizi residenziali e domiciliari, Silvia: Progettista sociale Senior, Mirela: Infermiera 4.0 e Nadia: OSS 4.0

 

Come è nata la vostra idea?
L’idea di Connessioni Domiciliari nasce dall’esigenza reale di sottolineare come le opportunità tecnologiche sebbene siano in grado di fornire strumenti utili per il miglioramento di problematiche e avanzare i livelli qualitativi delle condizioni di vita, soprattutto in ambito sanitario o di health care, restano ambizioni lontane. A conseguenza del fatto che, per il suo utilizzo è necessaria una minima capacità informatica e chi non avesse competenze tecnologiche o disponibilità di strumenti adeguati, rischia di essere emarginato da questo ecosistema fondamentale di cittadinanza attiva.

 

Dall’idea al progetto, quali sono i passi che state affrontando per avviare la vostra attività?
I passi che stiamo affrontando sono comprendere al meglio la scalabilità comunicativa e la reale messa a terrà dell’azione progettuale in ottica di una forte e collaborativa network partenariale. Concentrandosi di apprendere il miglior sfruttamento delle competenze interne del team o di generarne di nuove grazie al percorso di GRANDUP! Tech.

 

Una frase, un libro o una canzone che vi ha ispirato e che è rappresentativa dell’idea di impresa che volete creare?
“I problemi non finiscono mai, ma neanche le soluzioni.” (Paulo Coelho)