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Agree

Aree: Provincia di Cuneo


L’obiettivo principale del progetto Agree è di ridurre lo spreco alimentare localizzato nella fase distributiva della filiera agroalimentare. La soluzione proposta è Ally, un rivestimento commestibile di origine vegetale che mantiene la freschezza di frutta e verdura fino a tre volte in più. Ally è generato da sottoprodotti agricoli ed è un'alternativa che non altera le proprietà organolettiche dell’ortofrutta. Con Ally concediamo ai nostri clienti-distributori di massimizzare le vendite attraverso la riduzione delle perdite economiche in fase di distribuzione e stoccaggio e al contempo valorizziamo le risorse naturali necessarie alla produzione dell’ortofrutta.

L'intervista:

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?

Nelle nostre ricerche abbiamo notato come nella filiera di frutta e verdura italiana la quantità di cibo sprecato è pari a 2,2 milioni di tonnellate/anno, comportando una perdita economica di 5,6 miliardi di euro. In particolare, lo spreco agroalimentare riguarda tutte le fasi della filiera, comprese quelle iniziali e quella successive la raccolta, così come durante la fase di trasporto e distribuzione dei prodotti ortofrutticoli. Tra le varie fasi della filiera agroalimentare, la più dispendiosa in termini di spreco è la fase distributiva, dove tra il 20 e il 40% del raccolto viene sprecato solo per ragioni estetiche, anche se fresco. La provincia di Cuneo è rinomata per avere la più alta concentrazione di distributori di elevate dimensioni per la vendita di prodotti ortofrutticoli del Piemonte, motivo per il quale abbiamo deciso di dare il nostro contributo con una soluzione di economia circolare rivalorizzando le risorse del territorio piemontese. L’idea, dunque, è di utilizzare sottoprodotti agricoli che non trovano una destinazione utile per evitare l’ulteriore generazione di sprechi.

 

Chi c’è dietro ad Agree? Presentateci il vostro team!

Gustavo Gonzalez, Co-ideatore (CEO) – PhD in Scienza e Tecnologia dei Materiali: Durante il suo dottorato di ricerca si è occupato dello sviluppo di nuovi materiali polimerici usati come rivestimenti protettivi e per produzione di dispositivi medici funzionali attraverso l’uso del 3D printing. Possiede anche un background in ingegneria di scienza e tecnologia dei materiali avanzati e ingegneria dei processi metallurgici. Attualmente svolge consulenze come analista tecnologico per l’analisi dell’impatto socioeconomico ed etico delle nuove ed emergenti tecnologie.
Irene Masante, Co-ideatore (CTO) – Dottoranda in Chimica e Biologia: Possiede un background medico-biotecnologico. Durante il suo dottorato ha studiato la neurogenesi adulta. Ha lavorato con tecniche di coltura cellulare, biologia molecolare e costruito vettori virali. Appassionata di ecologia e botanica, ha collaborato con Alchim s.a.s. a generare impianti idroponici per un progetto di economia circolare e studiato la propagazione meristematica delle piante di caffè.
Arianna Sica, Co-ideatore (CFO) – Studentessa magistrale in Economia Ambientale: Studentessa magistrale e wannabe Sustainable analyst. Possiede una formazione sia aziendale che economica. Durante la laurea triennale ha svolto uno stage in digital marketing per crowdfunding del Terzo Settore. Attualmente  focalizzando i suoi studi magistrali nel campo della Corporate Social Responsability e Sustainability Reporting.
Stefano Ferioli, CMO, esperto di consulenza direzionale: Ha conseguito un Master in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Torino nel 2017, conducendo parte dei suoi studi in innovazione, gestione e imprenditorialità presso Tecnológico de Monterrey. Attualmente è Senior Business Consultant in BearingPoint, aiutando le organizzazioni nel loro percorso di digitalizzazione. È un investitore, un appassionato di innovazione. Le sue verticalità preferite sono l’organizzazione di eventi, web3, agritech e fintech.

 

Come è nata la vostra idea?

La nostra idea nasce a seguito di un percorso di formazione sulla cultura imprenditoriale. Avendo interessi comuni e competenze trasversali abbiamo deciso di intraprendere un progetto focalizzato sullo spreco alimentare poiché problematica a noi vicina. Successivamente abbiamo iniziato ad approfondire l’area di ricerca e abbiamo avanzato una serie di potenziali contributi per ridurre gli impatti legati al food waste, considerando la nostra sperienza e competenza nell’argomento, fino a che non siamo giunti alla nostra idea di startup. Ora ci stiamo provando!

 

Dall’idea al progetto, quali sono i primi passi che state affrontando per avviare la vostra attività?

Attualmente stiamo terminando la fase di Customer Validation, rivolta a validare le nostre assunzioni sui potenziali clienti e i rispettivi need and pain. Parallelamente stiamo conducendo un processo di ottimizzazione del nostro prototipo presso il nostro laboratorio di Chieri (TO). Nei prossimi mesi intendiamo continuare in maniera iterativa con la Customer Validation per poter iniziare la validazione del mercato. Il desiderio è di proporre una soluzione tarata sulle necessità dei nostri clienti. Inoltre, siamo alla ricerca di un partner industriale nel settore agroalimentare per iniziare uno studio pilota che possa aiutarci a raccogliere dati quantitativi e qualitativi sull’efficacia della nostra soluzione e i relativi benefici economici per i clienti.

 

Una frase, un libro o una canzone che vi ha ispirato e che è rappresentativa dell’idea di impresa che volete creare?

Affamati di spreco, un interessante documentario italiano che descrive le dinamiche della filiera agroalimentare.